Come funziona l'algoritmo di Instagram, in poche parole, senza segreti e senza complotti
Ci sono pochi criteri di cui tenere conto. È più semplice di quanto sembri, ma diverso da come te lo aspetti.
Roxana Todea | Strategia
27 giugno 2025
L’algoritmo che determina cosa ti trovi sullo schermo di Instagram quando apri la app si basa su pochi semplici criteri.
Elenco qui brevemente gli elementi principali, includendo sempre link diretto ai video in cui Adam Mosseri, capo di Instagram, ha chiarito ognuno di questi aspetti. Tengo Mosseri come riferimento perché nei suoi video spiega logica e pratica di come questi algoritmi funzionano ben più chiaramente di quanto faccia il sito ufficiale.
Instagram: una piattaforma, due algoritmi
Su Instagram, esistono davvero due algoritmi principali:
- uno che determina quanto i tuoi contenuti verranno mostrati alle persone che hanno scelto di seguirti ("connected reach")
- un altro che determina quanto i tuoi contenuti verranno mostrati alle persone che (ancora) non ti seguono ("unconnected reach")
Per entrambi, la metrica di successo più importante che utilizza la piattaforma è “quanto tempo una persona guarda il contenuto” (più dettagli su questo aspetto tra poco). Gli altri due criteri più determinanti sono “like” e “send” (condivisione in messaggio privato e, forse in misura minore, in story). Ma poi le cose cambiano a seconda del contesto:
- i like sono più importanti per aumentare la visibilità tra chi ti segue (“connected reach”)
- le condivisioni sono più importanti per aumentare la visibilità tra chi (ancora) non ti segue (“unconnected reach”)
Per migliorare il tuo reach tra chi non ti segue è quindi particolarmente importante ragionare in termini di contenuti che possono essere facilmente condivisi con un’amica.
Più in generale, puoi quindi concentrarti su queste tre metriche - tempo, rapporto tra like e reach, e rapporto tra send e reach - per capire quali video funzionano meglio e continuare a lavorare in quella direzione ( spiegato anche qui).
Il modo migliore per capire cosa può avere successo è sperimentare. Spesso si è reticenti a provare formati nuovi, temendo di produrre contenuti che possono essere poco interessanti se non addirittura un pochino imbarazzanti per chi già segue il nostro profilo. Magari ci si preoccupa che possano rovinare un wall ordinato. Per rendere più facile sperimentare senza reticenze, Instagram ha introdotto a dicembre 2024 la funzione “trial”, che in sostanza ti permette di postare reel che non verranno mostrati ai tuoi follower e non compariranno nel tuo profilo. Se poi vedi che il reel ha successo, lo puoi trasformare facilmente in un reel normale.
Durata del video
Il tempo trascorso a guardare un video - il numero totale di secondi - è più importante della percentuale di video visualizzato, ma in qualche misura entrambi contano. Non vi è quindi un’attiva penalizzazione dei video più lunghi di qualche secondo che più difficilmente verranno visti per intero. Ma è importante rimanere comunque sotto i tre minuti.
Evitare logo e sovraimpressioni statiche (watermark)
Una richiesta che viene frequentemente da aziende che vogliono produrre contenuti su Instagram è mantenere sempre il proprio logo bene in vista, magari in un angolo del video: Instagram dice chiaramente ed esplicitamente che video con il logo sono penalizzati in termini di reach organico. In parte, questo è dovuto al fatto che un logo aziendale mostra più chiaramente quanto il contenuto non sia personale, ma sospetto che il vero motivo che ha portato a un criterio così secco sia avere una regola apparentemente generica che permette a Instagram di limitare il reach di video ripresi da TikTok che includono il logo di TikTok. È giusto evidenziare che non vi è alcun criterio implicito o esplicito che penalizzi contenuti postati su altre piattaforme: basta che non vi siano logo o sovraimpressioni statiche, come quelle che strutturalmente compaiono nei video esportati da TikTok.
Quanto frequentemente postare
È importante postare con una certa regolarità, una volta alla settimana o più. Non postare per un periodo lungo, ad esempio per un mese, avrà un costo in termini di reach. La spiegazione apparentemente è tecnica: l’algoritmo predilige segnali recenti. Se non ha segnali recenti riguardo ai tuoi video lascerà spazio ad altri creatori di contenuti per cui ci sono segnali più freschi. Capire questa logica è importante: postare molto spesso contenuti di bassa qualità, infatti, non aiuterebbe, perché Instagram avrebbe sì segnali (tempo trascorso guardando video, like, send), ma sarebbero segnali negativi.
Usare audio dinamico
Musica o audio dinamico, anche se non in trend, aiutano ad aumentare la visibilità del video.
Dimentica gli hashtag
C’era un tempo in cui Instagram era sinonimo di hashtag e tanti utenti continuano ad includere nei loro post una gran quantità di hashtag.
Ora gli hashtag sono sostanzialmente privi di importanza. Il capo di Instagram lo dice nel modo più esplicito possibile: “semplicemente, non sono importanti per il reach”. Se gli hashtag non contribuiscono effettivamente a migliorare la visibilità di un post, perché perder tempo a pensare a quali improbabili combinazioni di hashtag possiamo mettere in fondo ad un post? Meglio lasciare tutta la visibilità possibile al testo che effettivamente vogliamo includere nel post.
È tutto qui?
In sostanza, per quanto riguarda l’algoritmo, è tutto qui.
Ma allora, perché reach e like sono in calo per così tanti?
Principalmente, perché ci sono sempre più persone, creatori e aziende che generano contenuti per Instagram, mentre la quantità totale di tempo trascorso sull’app da tutta la base utenti è ormai in crescita molto ridotta: qualcuno guadagna, qualcuno perde, ma nel complesso, semplicemente c’è più competizione, quindi la maggior parte dei creatori si ritrova con meno reach e like.
E quindi?
E quindi se i tuoi reel non hanno il reach che ti aspetti, non pensare a forze oscure o complotti. Pensa ai criteri delineati in questo post. Ad esempio, se il tuo reel non riesce a far presa tra i non-follower, chiediti: è un video che attira l’attenzione e la mantiene per più di qualche secondo? È un video che facilmente qualcuno potrebbe condividere con un’amica? Tenendo in mente questi aspetti, fatti coraggio, prova con qualche “trial reel” e trova il modo di far sentire la tua voce nello spazio sempre più affollato che sta diventando Instagram.
Pensa creativamente e lasciati ispirare dalle cose interessanti che trovi. Ma soprattutto, non fare un’ossessione del reach: ragiona in termini di strategia senza perdere d’occhio i tuoi obiettivi effettivi e senza lasciarti scoraggiare. E, perché no, considera di lasciarti aiutare in questo percorso da un digital strategist: siamo qui per questo.